Ortoressia

CHE COS’E’ L’ORTORESSIA?


 

L’Ortoressia è l’ossessione maniacale per i cibi sani. E’ presente una forte attenzione verso le numerose diete esistenti sul mercato ed è caratterizzata dalla preselezione ossessiva degli alimenti che nel tempo, può diventare pericolosa.

 

E’ un problema sociale, impedisce al soggetto di avere rapporti equilibrati con l’esterno creando un meccanismo circolare di insoddisfazione che alimenta il problema.

 

La differenza con i DCA è che, mentre in questi tutte le attenzioni sono poste sulla quantità di cibo e sulle sue ricadute, nell’ortoressia tutte le preoccupazioni riguardano la qualità del cibo, il rischio di contaminazione, la minaccia che sia sporco e non sano, non puro, e si può trasformare in una vera e propria mania di persecuzione. È un disturbo sempre più in crescita nei paesi occidentali soprattutto nella popolazione over 30 anni. Interessa sia la popolazione maschile che quella femminile.

 

Quali sono le cause dell'ortoressia?

Anche se dalla definizione, l’ortoressia può sembrare più uno stile di vita “sano” piuttosto che un disturbo, la linea tra uno stile di vita sano e un disturbo è davvero molto sottile, perciò, è  molto difficile individuarlo come problema psicologico. Il nucleo centrale del comportamento ortoressico sembra apparentemente una scelta di cibi che possono aiutare a raggiungere o a mantenere la salute, ma se sono sottoposti ad un analisi più approfondita, emerge che i bisogni delle persone con questa tendenza alimentare evidenzia che il comportamento ortoressico manifesta vere e proprie forme di ipocondria. Spesso gli ortoressici hanno in comorbidità anche un disturbo ossessivo compulsivo di personalità. Le persone sono angosciate da fobie per le  malattie e dalla paura di contaminazione. Spesso sono assillate dal desiderio di avere un corpo forte e resistente agli attacchi infettivi o al trascorrere del tempo.  

 

La chiave dell’ ortoressia  si nasconde dietro al concetto che “tutta la salute dipende dal cibo”. Spesso dietro alle cause pare vi siano dei motivi più che validi;  


I ritmi forzati della vita moderna portano le persone a selezionare, per comodità, alcuni cibi e a concentrare il loro apporto giornaliero in base a parametri non adeguati per la loro persona.

 

Alcuni modelli di salute e bellezza rivolti al consumismo piuttosto che all’individuo portano spesso le persone a orientarsi verso questi tipi di alimentazione. In effetti il consumo di integratori alimentari, proteine in polvere, vitamine e sali minerali ecc., sono un chiaro esempio di quanto le persone investono in queste diete.

 

Scale di autovalutazione basate sul rapporto: salute-bellezza-autostima le persone pensano che avere un corpo scolpito, porterà loro oltre che al successo, anche all’aumento della propria autostima; e paradossalmente, le persone che attribuiscono al loro corpo questo valore spesso sono condizionate dalla ricerca di approvazione tramite il loro aspetto fisico (pensate solo ad una persona palestrata).

 

Motivazioni alimentari psicologiche, etiche; in questa categoria spesso vi troviamo anche le persone che per motivi religiosi, o etici eliminano dalla loro dieta alimenti importanti per il valore nutrizionale del fabbisogno giornaliero.

 

 Le persone non sono consapevoli che la continua ricerca di cibi “sani” e la compromissione dello svolgimento della loro vita può portare ad un isolamento. La persona con ortoressia, inizia pian piano ad eliminare dalla sua dieta alcuni cibi perché considerati pericolosi, poi la ricerca e la selezione del cibo sano diventa un ossessione. La persona si troverà a mangiare sempre da sola (come fanno anche le persone con anoressia), iniziando ad eliminare moltissimi cibi e causando un deficit sul piano nutrizionale che può, a volte, nei casi gravi, portare anche alla morte.

 

Quale trattamento risulta efficace nella cura dell’Ortoressia

Il trattamento cognitivo comportamentale dell’ortoressia utilizza i principi del trattamento dei disturbi del comportamento alimentare.

 

Risulta molto difficile che la persona affetta da ortoressia riconosca questo come problema e di conseguenza si rivolga ad uno psicologo. Comunque, nella fase del trattamento dovrebbero essere coinvolti sia lo psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale che un medico nutrizionista. 

 

Se hai riconosciuto di avere un comportamento simile è importante che ti ricordi alcune regole fondamentali:

 

- Non esistono “cibi cattivi” o “cibi buoni” – normalmente le sostanze cattive sono dei veleni e perciò non si possono ritenere dei cibi.

- Mangiando cibi selezionati non ci assicura la salute e non si sconfiggerà per forza la morte. E' importante non mangiare in modo errato, ma la sola alimentazione non può assicurare una buona salute. Non siamo solo “ciò che mangiamo” ma siamo anche "ciò che nasciamo".

- Che non esistono modelli validi per tutta la nostra vita. Ad ogni fase della vita abbiamo bisogni diversi.

- Ogni persona deve poter scegliere il proprio fabbisogno alimentare tale che possa essere compatibile con la propria qualità di vita. Ogni persona ha una reazione diversa ai diversi tipi di cibo (per esempio l'assorbimento di una certa sostanza) e i cibi stessi hanno caratteristiche che possono variare nel tempo. 

- Ricordiamoci che mangiare bene è un diritto, non un peccato; Si può sconfiggere il sovrappeso concependo il cibo come un concetto positivo. Se si fermasse il sovrappeso, si eliminerebbe uno dei principali fattori di rischio in patologie gravi e diffusissime. Anche se avere uno stile di vita sano può aiutare a mantenere una buona salute, tuttavia ciò non è sufficiente per sconfiggere alcune malattie gravi come il cancro oppure la sclerosi multipla.

 

LETTURE CONSIGLIATE

- “Alle mie pazienti dico…”: Informazione e auto-aiuto per i disturbi alimentari. R. Dalle Grave.

- “ Il "peso" del corpo. Conoscere, affrontare e vincere i disturbi dell'alimentazione”: Raffaele Ruocco,

   Pietro Alleri., editore franco angeli.

- “La casa delle bambine che non mangiano”, Della Ragione L., Il Pensiero Scientifico, 2005.

- “ Nessuno è perfetto”: Strategie per superare il perfezionismo. M.M. Antony & R.P. Swinson.

- “Quando il tuo corpo non ti piace”: Bowen-Woodward K. (1999) Universale Economica Feltrinelli: Milano.