Disturbo Ansia Generalizzata - DAG

 

CHE COS’E’ IL DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATA?

 

Il Disturbo d’ansia generalizzato (DAG) è una diagnosi clinica di comune riscontro a livello di assistenza sanitaria di base.

 

 

L’aspetto centrale di questo disturbo è un’ansia generalizzata a molte circostanze della vita quotidiana di una persona (famiglia, denaro, salute personale), assai pervasiva e difficilmente controllabile, benché le preoccupazioni siano generalmente percepite come sproporzionate rispetto agli eventi che la persona teme.

 

In ambito clinico il Disturbo d’ansia generalizzata viene diagnosticato più frequentemente nelle donne rispetto agli uomini (circa il 55-60% di coloro che presentano il disturbo sono donne). In molti soggetti questo disturbo si associa a: sintomi somatici (come bocca secca, sudorazione, diarrea e nodo alla gola). Spesso le persone che soffrono di disturbo d’ansia generalizzata hanno in comorbilita altri disturbi come:

 

  • Disturbi dell’Umore (per es. Disturbo Depressivo Maggiore, Disturbo Distimico).
  • Disturbi Correlati a Sostanze (per es. Dipendenza o Abuso di Alcool e Ansiolitici).
  • Disturbi d’Ansia (per es. Fobia Sociale e Specifica, Disturbo di Panico).
  • Condizioni collegate a stress (per es. Sindrome di Colon Irritabile).

 

Il decorso del disturbo d’ansia generalizzato è generalmente cronico, ma può variare in relazione ai periodi di stress che il paziente vive. L’esordio può avvenire nella fanciullezza, nell’adolescenza o all’inizio dell’età adulta. Studi sui gemelli suggeriscono un contributo genetico allo sviluppo del Disturbo d’Ansia Generalizzato;

 

La persona con Disturbo d’Ansia Generalizzata sperimenta un costante stato d’ansia e caratterizzato da attesa apprensiva con anticipazione pessimistica di eventi negativi o catastrofici di ogni genere a natura. Oltre a questa eccessiva e incontrollabile preoccupazione per qualsiasi circostanza, si riscontrano anche sintomi somatici, quali: sudorazione, vampate, batticuore, nausea, diarrea, bocca secca, nodo alla gola, ecc. Talvolta vengono lamentati disturbi muscolo-scheletrici, come tensione (soprattutto alla nuca e al collo), tic, tremori, affaticabilità. La tensione muscolare può inoltre esprimersi con manifestazioni algiche diffuse o cefalee.

 

I soggetti con questo disturbo sono spesso irritabili, irascibili, incapaci di rilassarsi e persino di mantenere la concentrazione; sono descritti come persone spesso irrequiete, distratte e impazienti. Frequentemente soffrono di insonnia e rimuginano sull’eventualità di disgrazie incombenti, per sé ed altri.
Il disturbo – tendenzialmente cronico e di lunga durata - può facilmente essere accompagnato da depressione e portare ad un abuso di alcol, caffeina, stimolanti ed altre sostanze.

 

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATA  (DAG)?

Per diagnosticare un Disturbo d’Ansia Generalizzato, la caratteristica essenziale del quadro – la presenza di preoccupazioni eccessive inerenti la maggior parte delle comuni attività del soggetto – deve occupare la maggior parte del tempo. La persona non è capace di controllare tale attesa apprensiva. Per la diagnosi sono inoltre necessari almeno tre dei seguenti sintomi:

 

  • Irrequietezza o sentirsi “con i nervi a fior di pelle”;
  • Affaticabilità;
  • Irritabilità;
  • Difficoltà di concentrazione o vuoti di memoria;
  • Tensione muscolare;
  • Sonno irrequieto, insoddisfacente o difficoltà ad addormentarsi;
  • Eccesiva Rimuginazione sugli eventi.

 

QUALI SONO LE CAUSE DEL DISTRURBO D’ANSIA GENERALIZZATA (DAG)?

L’elemento centrale del disturbo d’ansia generalizzata è il meccanismo della Rimuginazione (Worry) cioè la tendenza a rimuginare sulle cose o sugli eventi. Secondo alcuni studi, la tendenza a rimuginare è utilizzata dalla persona come modalità di risposta ad un evento scatenante, al fine di gestire la situazione (Wells, 1999). Inoltre vi è una distinzione tra due tipi di preoccupazioni, il Tipo 1 (si riferisce agli eventi esterni di vita quotidiana) e il Tipo 2 (sono le preoccupazioni che la persona ha sul fatto di preoccuparsi).

 

Secondo questa teoria, inizialmente la persona utilizza la rimuginazione come modalità di gestione delle difficoltà e della quotidianità in genere, in un secondo momento la rimuginazione diventa l’elemento problematico a cui sono associate le credenze negative (per es. non riesco più a controllare le mie preoccupazioni). Il passo successivo è l’instaurarsi di un circolo vizioso che si alimenta grazie a tentativi di controllare i propri pensieri, alla comparsa di comportamenti disfunzionali e alle risposte emotive che amplificano il vissuto di apprensione del soggetto.

L’esempio riportato sotto forma di schema, chiarisce in maniera esaustiva il circolo vizioso del disrturbo.

 

Il ruolo dell’ambiente e degli eventi sociali stressanti è importante poiché l’insorgenza di questo disturbo può aumentare nelle persone che hanno sperimentato delle precoci esperienze di imprevedibilità e di non controllo sul loro ambiente (Barlow, 2002).

 

Alcuni autori hanno sviluppato un modello cognitivo-comportamentale del DAG, ponendo l’attenzione al ruolo primario svolto dall’intolleranza all’incertezza, che nei pazienti si traduce nel domandarsi: “E se… e se succedesse che...”. Inoltre la credenza che la preoccupazione prevenga gli eventi negativi (Borkovec et al. 1998), quindi l’idea che contribuisca alla soluzione dei problemi, viene rinforzata negativamente dal fatto che l’evento che la persona teme (ruolo importante nella preoccupazione) non si verifichi. Alcune persone con disturbo d’ansia generalizzata, utilizzano la preoccupazione intenzionalmente, attraverso una modalità quasi superstiziosa, come per fare in modo di evitare la minaccia.

 

Quale trattamento e’ piu’ efficace?

 

Trattamento FARMACOLOGICO

La terapia farmacologica è stata basata per molto tempo sulle benzodiazepine (farmaci ansiolitici), che contribuiscono a ridurre le manifestazioni fisiologiche ma agiscono in minor misura sugli aspetti cognitivi. Molti studi di confronto tra terapia con ansiolitici e con antidepressivi, hanno evidenziato: che gli antidepressivi al contrario dei farmaci ansiolitici, hanno una maggiore efficacia.

 

Tuttavia altri studi sulla terapia combinata non danno alcuna rilevanza alla terapia farmacologica. La terapia più efficace risulta un trattamento integrato (terapia cognitivo-comportamentale più terapia farmacologica).

 

Tuttavia la terapia farmacologica è consigliabile solo nella prima fase della psicoterapia e solo in presenza sintomi depressivi tali da interferire con lo svolgimento della psicoterapia.

 

Trattamento PSICOLOGICO - PSICOTERAPICO

L’intervento psicologico si avvale delle seguenti terapie:

 

  • Terapia cognitiva (il terapeuta invita il paziente a reinterpretare le idee, le convinzioni e le aspettative irrealistiche;
  • Terapia di rilassamento (poiché molti pazienti lamentano alti livelli di tensione muscolare, questo può rappresentare un’abilità in grado di aiutare il paziente a tenere sotto controllo i sintomi somatici);
  • Esposizione graduale (intervento comportamentale). Molti pazienti con questo disturbo possono presentare degli evitamenti fobici di alcune situazioni al fine di ricercare un sollievo immediato dai sintomi dell’ansia o del disagio esperito; in conclusione questi tipi di comportamenti devono essere affrontati attraverso un’esposizione graduale e la prevenzione della risposta.
  • Problem-solving (Ladouceur et al., 1998, hanno evidenziato che i soggetti con DAG hanno scarse capacità di coping nell’affrontare le situazioni problematiche, più che una carenza di abilità nel risolverle).

 

 LETTURE CONSIGLIATE

-        “Disturbo d'ansia generalizzato. Manuale per chi soffre del disturbo”: P. Morosini, D. Leveni, D. Piacentini – 2004.

-        “A quale timidezza appartieni? Comprendere e prevenire le varie ...”: Pietro Grimaldi – 2008.

-        “L'ansia. Come affrontarla, come curarla” : Roberto Pagnanelli – 2009.

-        “Mente inquieta” : Francesco Bottaccioli, Antonia Carosella – Ed. Tecniche Nuove – 2011.