Corsi e Attività di gruppo

Le attività di gruppo sono in forte crescita e sempre più persone sono interessate e partecipare a queste attività.
Nella maggior parte dei casi gli interventi “gruppali” hanno luogo in due tipi di contesto: in quelli clinico-psichiatrico (CSM, Comunità terapeutiche: Gruppi di sostegno per pazienti psichiatrici), o in quelli ambulatoriali per problematiche di media-lieve entità (gruppi tematici o gruppi di crescita personale).

 

Gli interventi e le attività di gruppo possono essere molteplici e, a seconda della razionale, e gli obiettivi preposti dal gruppo, si possono identificare diversi tipi di gruppi che  possiamo definirli comunque, “Gruppi di supporto”.
Le attività dei gruppi di supporto possono essere: Gruppi Informativo - Educativo (es. gruppo psico-educativi per insegnanti e genitori), Gruppi di Sostegno, Gruppi di Supporto al problem-solving (gruppi di gestione delle relazioni interpersonali), Gruppi di crescita personale (Corso di autostima e assertività), di condivisione tra pari di situazioni specifiche (gruppi di sostegno pazienti oncologici; gruppi di sostegno per famigliari di pazienti con Alzheimer), Gruppi per la promozione dei comportamenti legati alla salute (gruppi per smettere di fumare; gruppi di educazione alimentare per i pazienti con obesità, ecc).

La struttura organizzativa dei gruppi può essere diversa; possono essere strutturati e limitati nel tempo (corsi di autostima e assertività) oppure aperti e senza limite di tempo (Gruppo alcolisti anonimi). Sono frequentemente (ma non sempre) ad orientamento teorico cognitivo e comportamentale.

Gli approcci terapeutici gruppali presentano alcuni vantaggi rispetto a quelli classici "duali": Permettono di trattare più persone con minori risorse (uno o due terapeuti gestiscono gruppi di 6-8 persone); Sono più economiche per i pazienti (che si suddividono la spesa relativa all'onorario del terapeuta);  Sono meno costosi sia per le persone che vi accedono e/o per il Sistema Sanitario; Permettono soprattutto, di sfruttare gli specifici processi psicologici di gruppo all'interno della relazione clinica, per migliorare l'efficacia di alcuni tipi di intervento.

 

In molte occasioni, il gruppo si pone, infatti, come "terzo elemento" della relazione terapeutica, permettendo ai pazienti di osservare e comprendere meglio i propri pattern relazionali, in un contesto più naturale e complesso rispetto alla semplice interazione diadica (a due) col terapeuta. L'osservazione delle interazioni altrui e di quelle del gruppo nel suo insieme, permette inoltre di derivare importanti inferenze su dinamiche comunicative e di ruolo spesso di notevole rilievo clinico.

 

Le dinamiche che emergono nel gruppo sono, infatti, in molti casi uno degli elementi fondamentali del materiale clinico utilizzato, oltre alle esperienze passate dei componenti del gruppo ed alle loro esperienze di vita al di fuori del gruppo. Gli svantaggi sono rappresentanti dalla minore efficacia clinica per certi tipi di problematiche presentate, dalla necessità di una formazione specialistica per l’operatore che conduce il gruppo, dalla difficoltà di gestire certi tipi di dinamiche di gruppo e/o a volte, dall'imbarazzo di alcuni pazienti di interagire in un setting clinico gruppale.

 

Perciò, prima di partecipare ad un gruppo di qualsiasi genere esso sia, è importante valutare insieme al clinico il tipo di problematica e/o difficoltà presentata e la predisposizione della persona a partecipare ad una attività di gruppo. In tal caso se la persona non è interessata o presenta difficoltà di partecipazione al gruppo bisogna valutare e proporre un intervento di tipo individuale.