L’ OMS (l’organizzazione mondiale della salute) definisce la dipendenza da fumo con il termine Tabagismo e lo ha inserito nel manuale dei disturbi psichici nella sezione dipendenze patologiche.
Anche se negli ultimi anni vi sono state diverse campagne di promozione della salute (dei comportamenti connessi allo stato di salute) vi sono attualmente in Italia milioni di persone che fumano. Con l’espressione comportamenti connessi allo stato di salute si intende indicare tutti quei comportamenti che consentono il mantenimento di uno stile di vita sano e contribuiscono all’evitamento della malattia. Quindi, il tabagismo è una malattia e pochi fumatori sono consapevoli e/o sottovalutano gli effetti dannosi del fumo.
I dati ISTAT indicano che i fumatori in Italia sono circa 12 milioni, cioè il 24 % della popolazione sopra i 14 anni. Inoltre, gli stessi dati ISTAT rilevano anche una crescente percentuale tra i giovanissimi che fanno uso di tabacco.
Le teorie cognitivo comportamentali individuano tra i fattori che innescano e mantengo l’abitudine al fumo, I fattori scatenanti (cioè quei fattori o situazioni che portano ad iniziare a fumare). Spesso questi fattori soprattutto nei giovanissimi sono legati al gruppo dei pari e/o difficoltà personali. Molte persone riferiscono di avere iniziato a fumare nel’età adolescenziale, per aggregazione al gruppo, per curiosità, per ribellione alle regole o per sentirsi più grandi e forti. Tuttavia un volta iniziato è estremamente difficile smettere di fumare.
I fattori che mantengono l’abitudine al fumo sono spesso le cognizioni legate al fumo (Il fumo mi rilassa! Fumo per abitudine e quando sono nervosa/o! Fumo per stare meglio in compagnia ecc.) che considerano il fumo come un aiuto per affrontare le situazioni di vita quotidiana cioè, che ritengono, che il fumo serva loro per affrontare gli stress quotidiani. Tutte queste persone dimenticano o trascurano gli effetti dannosi che il fumo ha per sé e per gli altri. Gli effetti del fumo passivo sono altamente nocivi. Perciò, se non riesci a smettere di fumare, cerca di preservare chi ti sta accanto; gli effetti del fumo passivo sono gli stessi di chi fuma e, spesso, questo fattore viene sottovalutato. Diverse persone pur riconoscendo che il fumo sia dannoso, non riescono a smettere di fumare. Alcuni hanno provato a smettere con tentativi vani, altri ci sono riusciti.
Perché smettere di fumare?
Perché vi sono numerosi vantaggi: economici, estetici (il fumo danneggia i capelli, le unghie, i denti, la pelle ecc), per la salute (diminuisce il rischio di contrarre un tumore. Un fumatore ha una probabilità 70 volte maggiore di sviluppare un tumore, riduce le malattie cardiocircolatorie, diminuisce il rischio di osteoporosi nelle donne), migliora la funzionalità dei polmoni, migliora l’alito, il senso del gusto e del olfatto migliorano e di conseguenza migliora anche la percezione soggettiva di benessere psicofisico.
Smettere di fumare è perciò possibile. Per riuscirci serve una forte motivazione. Tantissime persone riescono a smettere da soli di fumare, per altre non è possibile. Se hai tentato diverse volte a smettere di fumare ma non ci sei riuscito, chiedi aiuto. Ci sono diversi programmi regionali e gruppi di aiuto per aiutare tutti coloro, che desiderano smettere di fumare. Smettere di fumare è un dovere verso noi stessi e verso le persone che ci stanno vicino.
Dieci Consigli utili per smettere di fumare