Bulimia nervosa

                             

 

 

Che cos'è la bulimia nervosa?

Citata raramente prima degli anni 60, la bulimia nervosa è stata per anni considerata come una variante dell’anoressia o una forma particolare d’obesità. La bulimia nervosa è più comune dell’anoressia (1 – 3%).

 

La bulimia nervosa è una condizione caratterizzata da abbuffate, sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando. Il crescendo d’ansia ed agitazione, il desiderio impossibile di controllare la fame ed il peso corporeo vengono a scontrarsi con l’impulso non controllabile di assumere cibo. L’abbuffata è interrotta da malessere fisico, ansia, nausea, dolori addominali, depressione e senso di disgusto verso se stessi.

 

Il soggetto ricorre a comportamenti compensatori (auto-inducendosi il vomito, usa lassativi e diuretici in maniera ripetitiva, opera il digiuno e s’impone un’eccessiva attività fisica). A differenza degli anoressici, i bulimici possono mantenere un peso normale. Secondo il DMS-IV (quarta edizione del diagnostic and statistical manual of mental disorders) le abbuffate alimentari ed i comportamenti compensatori devono avvenire almeno 2 volte la  settimana x 3 mesi.

 

Esiste un tipo di bulimia con condotte di eliminazione e un tipo senza (vale a dire solo con il digiuno e/o con l’esercizio fisico).

 

 

Epidemiologia

 La bulimia è più frequente dell’anoressia. Colpisce 1 - 3 % delle giovani donne (0.5 - 1 % anoressia). E’ più frequente nelle donne rispetto che agli uomini ed è più tardiva rispetto all’anoressia (Infatti, insorge spesso nella prima età adulta). E’ stata riportata occasionalmente nel 40 % delle giovani universitarie (accompagnata a condotte di eliminazione). E’ spesso frequente in giovani donne di peso normale con storia precedente d’obesità.

 

Eziologia

Fattori Biologici: poiché alcuni antidepressivi sono utili nel trattamento, alcuni autori sottolineano una riduzione della serotonina. Anche gli elevati livelli plasmatici d’endorfine dopo vomito possono essere associati alla sensazione di benessere.

Fattori sociali: importanza sociale della magrezza. Tendenza al successo, tipo perfezionista, tendenza alla depressione, anche come carattere familiare. I conflitti familiari, la sensazione di rifiuto e d’abbandono sono più comuni che nell’anoressia.

Fattori psicologici: le pazienti hanno difficoltà a superare le difficoltà dell’adolescenza, le bulimiche sono più nervose ed impulsive. Temono di lasciare la famiglia dopo la scuola. Ansia, depressione, rischio di suicidio, consumo d’alcol, 1/3 delle pazienti ruba cibo nei negozi. Manca il controllo degli impulsi, quindi spesso vi e’ dipendenza da sostanze e vi sono relazioni sessuali autodistruttive.

 

Quali sono le caratteristiche diagnostiche per la bulimia nervosa (DSM-IV)?


A -  Ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata si caratterizza per:

1) mangiare in un definito periodo di tempo (ad es. un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la gran parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili.

2) sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (ad es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).

 

B -  Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.

 

C - Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte alla settimana, per tre mesi.

 

D - I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei.

 

E - L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa.

 

Specificare il sottotipo:

- Con condotte di eliminazioni: nell’episodio attuale di bulimia nervosa il soggetto ha presentato regolarmente vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi

- Senza condotte di eliminazione: nell’episodio attuale il soggetto ha utilizzato regolarmente altri comportamenti compensatori inappropriati, quali il digiuno o l’esercizio fisico eccessivo, ma non si dedica regolarmente al vomito autoindotto o all’uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi 

 

Quali sono le cause dello sviluppo e del mantenimento della bulimia nervosa?

Gli individui con BN hanno la tendenza a reagire negativamente, quando non seguono perfettamente la loro dieta ferrea ed interpretano le minime trasgressioni alimentari come l’evidenza della loro mancanza di autocontrollo

 

Ciò favorisce l’abbandono temporaneo del loro controllo sull’alimentazione e, di conseguenza, le abbuffate.

 

Le abbuffate, a loro volta, mantengono attivo lo schema di autovalutazione disfunzionale, aumentando le preoccupazioni del soggetto sulla capacità di controllare il peso e la forma del corpo. È così che si crea il circolo vizioso che mantiene il disturbo nel tempo.

 

 

Trattamento cognitivo comportamentale della bulimia nervosa

La terapia cognitivo-comportamentale nei disturbi del comportamento alimentare generalmente evita la modifica di evidenti conflitti psicologici a favore di un diretto cambiamento delle cognizioni e dei comportamenti che riguardano il comportamento alimentare.

 

La terapia tenta di modificare i processi cognitivi e comportamentali che sono stati individuati quali fattori scatenanti del disordine o come variabile causante. Come per la tecnica usata per il trattamento dell’ansia e della depressione la terapia cognitivo comportamentale per i disturbi del comportamento alimentare è un trattamento a breve termine in cui il paziente è incoraggiato a focalizzare la sua attenzione attivamente sui sintomi e sui processi di cambiamento.

 

Il focus principale per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare è l’assunzione da parte del paziente che il peso, la forma fisica o la magrezza siano l’unico o il predominante indizio per conferire valore alla persona o per la percezione del proprio valore.

 

L'obiettivo principale del trattamento della bulimia è ridurre o eliminare i comportamenti alimentari incontrollati e l'uso di comportamenti di compensazione (vomito, purghe, esercizio fisico eccessivo, ecc.). A questo scopo gli interventi maggiormente utilizzati sono:

 

- Rieducazione alimentare (Medico nutrizionista)

- Intervento psicologico (Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale)

- Intervento Farmacologico (Medico Psichiatra)

 

A CHI RIVOLGERSI?

Per il trattamento è necessario la collaborazione tra le tre figure professionali; è necessario rivolgersi ad un professionista psichiatra (per la terapia farmacologica) ed uno psicologopsicoterapeuta (meglio se ad indirizzo cognitivo comportamentale per il trattamento psicoterapico), ad un medico nutrizionista (no dietista) per la rieducazione alimentare, in modo che il disturbo possa essere trattato in maniera globale. Collaborando tra di loro le diverse figure coinvolte nella cura della persona porterà a risultati efficaci e ad una presa in carica totale della persona.

 

LETTURE CONSIGLIATE

- Alle mie pazienti dico…: Informazione e auto-aiuto per i disturbi alimentari. R. Dalle Grave.

- Anoressia e bulimia: la svolta. Manuale di auto-aiuto per il trattamento dei disturbi alimentari:

   Antonietta Santoni Rugiu, Paola Calò, Piero De Giacomo. 

- Anoressia e Bulimia, quello che i genitori (e altri) vogliono sapere. Favaro A., Santonastaso P.

  (1996), Positive Press: Verona. 

- Come vincere le abbuffate: Un nuovo programma scientifico. C. Fairburn.

- Come sopravvivere all’anoressia e alla bulimia: strategie per famiglie e amici; Siegel M. et al. (1994) Positive Press: Verona. 

- Il "peso" delle emozioni. Conoscere, affrontare e vincere l'obesità :P. Alleri, R. Ruocco, 2009, Franco

   Angeli editore. 

- Il "peso" del corpo. Conoscere, affrontare e vincere i disturbi dell'alimentazione, : Raffaele Ruocco,

   Pietro Alleri editore franco angeli. 

- La magia dello spago: gli inganni della bulimia.: Trattner Sherman R. , Thompson A. (1998) Positive Press: 

   Verona. 

- Nessuno è perfetto: Strategie per superare il perfezionismo. M.M. Antony & R.P. Swinson.