Terapia cognitivo comportamentale

Un uomo vuole appendere un quadro. Ha il chiodo, ma non il martello. Il vicino ne ha uno, così decide di andare da lui e di farselo prestare. A questo punto gli sorge un dubbio: “E se il mio vicino non me lo volesse prestare? Già ieri mi ha salutato appena. Forse aveva fretta, ma forse la fretta era soltanto un pretesto ed egli ce l’ha con me. E perché? Io non gli ho fatto nulla, è lui che si è messo in testa qualcosa. Se qualcuno mi chiedesse un utensile, io glielo darei subito. E perché lui no? Come si può rifiutare al prossimo un così semplice piacere? Gente così rovina l’esistenza agli altri. E per giunta si immagina che io abbia bisogno di lui, solo perché possiede un martello. Adesso basta!” E così si precipita di là, suona, il vicino apre, e prima ancora che questo abbia il tempo di dire “buongiorno”, gli grida: “Si tenga pure il suo martello, villano!”
“Istruzioni per rendersi infelici”, P. Watzlawick

Che cos’ è la Terapia Cognitivo Comportamentale?
Nasce negli anni 60 con gli studi di A. Beck e si diffonde presto anche in Italia. Si tratta di una forma di terapia breve, centrata sul cliente e basata sul qui ed ora. Si basa sul presupposto che tra pensieri - emozioni – comportamenti vi sia uno stretto legame e che questi tre elementi siano in grado di influenzarsi a vicenda. Secondo il modello cognitivo, i problemi dell’individuo derivano in gran parte da alcune idee e convinzioni errate e da distorsioni della realtà.

Su quali principi si basa la terapia cognitivo comportamentale?
La terapia si basa su una formulazione dinamica del paziente e dei suoi problemi che viene espressa in termini cognitivi. Si fonda su una solida alleanza tra terapeuta e cliente/paziente. Enfatizza la collaborazione e la partecipazione attiva del cliente/paziente, orientata al raggiungimento degli obiettivi verificabili e focalizzata sui problemi attuali. Ha l’obiettivo di rendere la persona autonoma e in grado di poter affrontare da sola le difficoltà della vita. La terapia cognitivo comportamentale, ha una durata limitata nel tempo. Le sedute sono strutturate, ciò significa che poco viene lasciato al caso e il terapeuta prepara ogni seduta passo dopo passo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Insegna al cliente ad identificare il legame tra pensieri, emozioni, comportamenti e credenze errate e di poter ristrutturare tali pensieri disfunzionali portando ad una maggiore percezione di gestione di sé e della propria vita. Utilizza  numerose tecniche finalizzate a modificare comportamenti, emozioni e cognizioni non funzionali. Esse derivano dall’integrazione del modello cognitivo con l’orientamento comportamentista. Esse includono: il problem-solving, il decision-making, gli esperimenti comportamentali, il monitoraggio e la programmazione delle attività, la distrazione e la rifocalizzazione, le tecniche di rilassamento, i coping cards, l’esposizione graduale, il role-playing, e molte altre ancora.

Come si svolge la terapia cognitivo comportamentale?
Le sedute si svolgono generalmente con cadenza settimanale. Dopo la prima Fase di Assessment (primi tre incontri durante i quali vi  è anche la somministrazione di testi psicodiagnostici) vi è una formulazione del problema, la definizione degli obiettivi e dei tempi necessari per il trattamento. Le sedute hanno la durata di un’ora ciascuna. Al termine di ogni incontro vengono assegnati dei “compiti” che la persona dovrà affrontare durante la settimana per raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Quando e’ più indicato un  trattamento cognitivo comportamentale?
Studi di Evidence Based individuano la terapia cognitivo comportamentale come trattamento elettivo per la cura di alcuni disturbi psichici, quali: il trattamento dell’Anoressia, Bulimia, Obesità, Attacchi di panico, Agorafobia, Disturbo Post-Traumatico da Stress, Disturbi del Sonno, Disturbi Depressivi, Disturbi Ossessivo Compulsivi ecc.

A chi rivolgersi?
Se desideri contattare un terapeuta cognitivo comportamentale e non sai a chi rivolgerti, puoi consultare l’elenco dell’AIAMC – Associazione Italiana Analisi e Modificazione del Comportamento (www.aiamc.it), dove vi è pubblicato l’elenco dei terapeuti cognitivo comportamentali, diviso per regioni e province.