Riabilitazione Cognitiva

Durante l’intero decorso della malattia, al fine di limitarne le conseguenze e di rallentarne l’evoluzione, è possibile ricorrere agli interventi riabilitativi, che consistono in un complesso di approcci che permettono di mantenere più elevato il livello di autonomia compatibile con la malattia.

 

Le manifestazioni cliniche delle demenze, che possono essere oggetto di specifici interventi riabilitativi, sono molteplici e riguardano i deficit cognitivi (memoria, linguaggio), i deficit sensoriali (vista e udito), i sintomi depressivi, le alterazioni del ciclo sonno-veglia (insonnia), le turbe dell’alimentazione, i deficit motori e la disabilità nelle attività della vita quotidiana.

 

Le metodologie di tipo riabilitativo sono valutabili dopo aver misurato l'impatto della malattia sulla persona e aver condotto un accurato bilancio delle abilità che il paziente ha perduto e di quelle che il paziente ha conservato. Gli obiettivi della terapia riabilitativa possono essere riassunti nei seguenti punti:

 

  • promuovere il benessere della persona, dando al termine benessere il significato del "miglior livello funzionale possibile in assenza di condizioni di stress";
  • risolvere o controllare i problemi comportamentali;
  • ridurre lo stress di chi assiste;
  • ridurre l'utilizzo di mezzi di contenzione fisica e/o farmacologica.

 

Le principali strategie e metodiche impiegate nel paziente demente sono molteplici, anche se molte di queste sono ancora poco diffuse.

Le tecniche riabilitative per le quali è stata dimostrata una maggiore efficacia nei pazienti affetti da demenza sono la terapia di Riorientamento nella realtà (ROT), le terapie basate sulla stimolazione della memoria automatica (procedurale) e l’impiego di ausili mnesici esterni.

 

PRINCIPALI METODICHE DI RIABILITAZIONE COGNITIVA


  1. Terapia di Orientamento alla Realtà (ROT)
  2. 3R Therapy (ROT, Riattivazione, Reminescenza)
  3. Terapia di Reminescenza
  4. Terapia di Validazione
  5. Stimolazione alla memoria procedurale
  6. Metodo dei loci
  7. Associazione nome-faccia
  8. Pegwords (parole appiglio)

 

La ROT: La Terapia di Orientamento alla realtà si prefigge di ri-orientare il paziente confuso rispetto all’ambiente, al tempo ed alla propria storia personale. La ROT si è dimostrata efficace in pazienti affetti da compromissione cognitiva lieve nel rallentare l’evoluzione della malattia di Alzheimer; i limiti maggiori di questa tecnica consistono nella rapida caduta dell’efficacia al termine dell’intervento stesso e nella assenza di ricadute sul piano funzionale, ossia sul livello di autosufficienza.

 

Esistono due principali modalità di ROT: formale e informale.

 

La ROT informale prevede un processo di stimolazione continua che implica la partecipazione di operatori sanitari e familiari, i quali, durante i loro contatti col paziente, nel corso della giornata, forniscono ripetutamente informazioni al paziente. È fondamentale che nel corso della giornata vengano ricordate al malato alcune informazioni importanti circa l’orientamento temporale e spaziale. Fin dal risveglio, da parte dei familiari, è utile comunicare al proprio caro informazioni apparentemente banali: il giorno, la stagione, il nome degli altri familiari. La continua ripetizione delle informazioni aiuta il malato a conservarle maggiormente nel tempo.

Come intervento complementare alla ROT informale, è stata sviluppata una ROT Formale che consiste in sedute giornaliere condotte con gruppi di 4-6 persone, omogenee per grado di deterioramento, durante le quali un operatore impiega una metodologia di stimolazione standardizzata. 

 

Gli interventi finalizzati a migliorare la memoria procedurale (quella che presiede alle normali attività quotidiane; è una memoria di tipo automatico) si sono dimostrati utili nel migliorare i tempi di esecuzione di alcune attività della vita quotidiana e potrebbero avere favorevoli 

 

Anche l’impiego di ausili mnesici esterni (diari, segnaposto, suonerie) si è dimostrato efficace, nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer lieve, nel migliorare la memoria per fatti personali, per appuntamenti e nel favorire il livello di interazione sociale del paziente.

 

La terapia di validazione si basa su un rapporto empatico con il paziente; la comunicazione con il paziente prevede che vengano accettati la realtà nella quale il paziente vive ed i suoi sentimenti anche se questi sono collocati lontano nel tempo. Si applica al paziente con decadimento moderato o severo le cui scarse risorse cognitive residue renderebbero vani i tentativi di riportare il paziente “qui ed ora”.

 

Nell’ambito degli interventi psicoterapici uno spazio a sé occupa la terapia di Reminiscenza (rassegna di vita, rievocazione di momenti significativi) che si fonda sulla naturale tendenza da parte dell’anziano a rievocare il proprio passato  (Memoria Episodica).

 

L’obiettivo di questo approccio consiste nel favorire questo processo spontaneo e renderlo più consapevole e deliberato; nel paziente demente viene impiegata per il recupero di esperienze piacevoli della propria vita anche tramite l’ausilio di oggetti o fotografie.

 

Un’altra tecnica riabilitativa è la Rimotivazione il cui scopo consiste nella rivitalizzazione degli interessi per gli stimoli esterni, nello stimolare gli anziani a relazionarsi con gli altri ed a affrontare e discutere argomenti contingenti.

 

Va ricordato che l’applicazione di queste metodiche riabilitative, sia a livello territoriale che in strutture residenziali, richiede personale appositamente formato ed ambienti dedicati. Per questa ragione i servizi attualmente disponibili sono limitati; anche se con il tempo andranno aumentando.

 

Inoltre, come avviene anche per i farmaci, le varie metodiche non sono indicate indistintamente per ogni ammalato e in qualsiasi fase della malattia. Anzi, quando una procedura riabilitativa è applicata ad una persona per la quale non è indicata può addirittura peggiorare i sintomi o suscitarne di nuovi. Saranno i medici specialisti dei Consultori per le demenze a valutare quando la riabilitazione è indicata e quale metodica fra quelle disponibili è più appropriata ad ogni singolo caso.

 

Quindi, è estremamente importante progettare degli interventi specifici per ogni persona, il quale deve tenere conto del tipo di demenza, fase di evoluzione, sintomi, funzionalità cognitiva perduta e funzionalità cognitiva residua. Poiché, per mantenere più a lungo le funzioni cognitive residue e favorire il più possibile l’autonomia della persona.

 

 

A chi Rivolgersi?

Per un trattamento di Riabilitazione cognitiva è importante rivolgersi ai centri di demenza presenti sul territorio. Spesso nei centri diurni sono previsti diversi percorsi di riabilitazione cognitiva specifiche per le persone. Il trattamento di riabilitazione cognitiva deve essere effettuato da uno psicologo specializzato nelle demenze e nella riabilitazione cognitiva, oppure un neuropsicologo specializzato in questo. Esistono anche diversi percorsi individuali che possono essere progettati ad hoc per la persona.