Consulenza e Psicoterapia individuale

L’ambito della psicologia e della psicopatologia è ampio e necessita di diversi approfondimenti, strumenti e strategie di intervento.

 

Quando una persona sperimenta un disagio, egli è riluttante a rivolgersi ad un terapeuta poichè vi sono ancora dei vincoli culturali riguardo alla salute mentale. L’associazione del disagio psichico all’etichetta dell' “essere matto” è ancora presente nella nostra società.

 

Tuttavia sempre  più persone con disagio si rivolgono ai servizi di salute mentale per una consulenza o un trattamento psicoterapico. A tal proposito intendo chiarire alcuni dubbi e/o domande che spesso mi vengono rivolte da diverse persone.

 

In che cosa consiste una consulenza psicologica?

La consulenza psicologica è rivolta a tutte le persone che in un momento particolare della loro vita si trovano ad affrontare situazioni di stress tali da portare ad una rottura dell’equilibrio psicofisico della persona. In tal senso una consulenza può essere d’aiuto alla persona per capire, riformulare e chiarire alcuni dubbi e riuscire a portare avanti le sue decisioni. Una consulenza può durare da 1 fino ad un massimo di 7/8 sedute. Non sempre chi si rivolge per una consulenza necessita di una psicoterapia.

 

Che cos’è la psicoterapia?

È un processo complesso che si divide in diverse fasi; la prima è quella dell’individuazione del problema e della diagnosi; la seconda di un’ipotesi di trattamento con obiettivi specifici da raggiungere; seguono la fase di motivazione al trattamento; la fase del trattamento; infine, la fase di follow-up nel tempo.

 

La psicoterapia è indicata per tutti i disturbi psichici ed emotivi e per i disturbi della personalità e delle difficoltà relazionali.

 

Esistono diverse forme di psicoterapia; psicoterapia strategica breve, psicoterapia cognitivo comportamentale, psicanalisi, psicoterapia sistemica e relazionale ecc. A seconda del tipo di terapia, l’approccio alla persona cambia (dalla posizione Vis à vis all’utilizzo del classico lettino). Tuttavia, intendo sottolineare che i diversi approcci con le diverse tecniche hanno lo stesso scopo e cioè quello di aiutare la persona a superare il disagio; fornire strumenti e strategie efficaci di fronteggiamento dei problemi e di gestire al meglio le relazioni e le emozioni ad esse connesse.  

 

Come scegliere quale terapia fa per noi?

Spesso le persone non conoscono le differenze tra una terapia e l’altra e la scelta del terapeuta avviene spesso attraverso il “passaparola”; qualcuno ci indica un terapeuta con il quale si è trovato bene. La scelta della terapia dovrebbe dipendere dal tipo di disturbo. Alcuni studi dimostrano che, ad es. per i disturbi del comportamento alimentare, si necessita di interventi multidisciplinari dove oltre al terapeuta cognitivo comportamentale, vi sono altre figure come medico, nutrizionista, psichiatra, ecc.. Inoltre, la scelta del terapeuta è soggettiva; dipende dalle caratteristiche di personalità del cliente ma anche delle modalità del terapeuta. Perciò, se vi è capitato di incontrare un terapeuta che non vi vada a genio, non significa che la psicoterapia non fa per voi.  Il terapeuta già durante il primo colloquio deve informare il cliente di che tipo di terapia utilizza e le modalità e i tempi con le quali si svolge.

 

Qual è la differenza tra Psicologo-psicoterapeuta e Psichiatra?

Spesso nella pratica clinica ma anche in diversi contesti sociali, si osserva una confusione delle due figure; psicologo-psicoterapeuta e psichiatra. Facciamo un’ po’ di chiarezza.

Lo psicoterapeuta è uno specialista laureato in psicologia e successivamente specializzato in psicoterapia. Esso si occupa, di trattamento, di diagnosi, di consulenza. Aiuta la persona a comprendere se stessa. Non fa uso di farmaci.

Lo Psichiatra è uno specialista laureato in Medicina e successivamente specializzato in Psichiatria. L’approccio ai disturbi psichici è quello medico. Oltre alla diagnosi, prescrive e monitora nel tempo la terapia farmacologica.

È necessario che le due figure collaborino insieme poiché, l’ approccio farmacologico da solo non è sufficiente per portare alla guarigione ma necessità anche dell’affiancamento del trattamento psicoterapico, così come nei disturbi cronici e/o patologie gravi, la  psicoterapia necessità, almeno nella fase iniziale, del sostegno della farmacologia