Disturbo Ossessivo Compulsivo - DOC

Ti è mai capitato di:


  1. Di essere preoccupato eccessivamente per lo sporco o avere paura della contaminazione?
  2. Di essere terrorizzato dall’idea di avere inavvertitamente (mentre guidavi oppure mentre facevi retromarcia in macchina) fatto del male a qualcuno?
  3. Ti è capitato di avere paura di perdere il controllo di te stesso o di diventare aggressivo in certe situazioni?
  4. Ti è capitato di avere una paura incontrollata di incontrare delle malattie infettive?
  5. Di avere paura di essere omosessuale?
  6. Di avere paura di avere causato un danno agli altri (avendo lasciato il gas aperto)?

 

Anche se riconosci che tutto ciò è improbabile, nonostante ciò provi una forte ansia!

È probabile dal momento che stai leggendo questa pagina, che tu abbia problemi di ossessioni e compulsioni oppure che conosci qualcuno che ne soffre.

Forse hai già fatto dei tentativi (tra medici e psicologi) per risolvere il tuo problema, ma se sei ancora qua, immagino, senza risultati soddisfacenti. È possibile che ti senta scoraggiato e che pensi che non ci sia nulla da fare per combattere questi fenomeni e di conseguenza ti stai rassegnando a conviverci, tollerando le enormi limitazioni alla tua vita che essi comportano.

 


CHE COS’E’ IL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO?

 Il disturbo ossessivo compulsivo è uno dei problemi psicologici più diffusi e ci sono certamente migliaia di persone che ne soffrono in silenzio.  Viene annoverato tra i disturbi d’ansia. Il disturbo ossessivo compulsivo come lascia intendere è quindi caratterizzato da ossessioni e compulsioni. Almeno l'80% delle persone affette da DOC ha sia ossessioni che compulsioni, mentre in meno del  20%  si riscontra soltanto una delle due manifestazioni

 

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

 Le Ossessioni sono pensieri, impulsi, immagini mentali ricorrenti e persistenti che causano ansia o disagio marcato e sono vissuti dalla persona come intrusivi e inappropriati. Le persone riferiscono che sono al di fuori del loro controllo.

Quando le persone non sono assalite dall’ansia giudicano tali pensieri intrusivi come infondati e insensati, quindi riconoscono la natura irrazionale delle ossessioni.

Le ossessioni differiscono dalle preoccupazioni perché quest’ultime sono relative ad eventi negativi legati ad problematiche della vita quotidiana, che è ragionevole temere che accadano.

Per esempio si può essere preoccupati per l’esito di un esame, per un colloquio importante di lavoro o per la propria condizione economica. Al contrario delle ossessioni le preoccupazioni non appaiono eccessive e prive di una base razionale, ma si riferiscono a rischi reali che tutti riconoscono come tali.

 

Le Compulsioni
sono definite anche rituali o cerimoniali, sono comportamenti ripetitivi (es. lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (contare, pregare, ripetere formule mentalmente) messi in atto per ridurre il senso di disagio e l’ansia provocati dai pensieri e dagli impulsi tipici delle ossessioni; costituiscono cioè un tentativo di elusione del disagio un mezzo per cercare di conseguire un controllo sulla propria ansia.

Le compulsioni assumono spesso un carattere talmente abituale e meccanico che vengono attuate a scopo preventivo anche in assenza di ossessioni. Diventano azioni studiate e prestabilite eseguite con cura meticolosa che non possono in alcun modo essere interrotte o modificate nella loro sequenza. Infatti, tutte le compulsioni che riguardano la pulizia, il lavaggio, il controllo, l’accumulo, l’ordine, il conteggio, e la ripetizione si trasformano in rigide regole di comportamento spesso bizzarre e decisamente, eccessive.

A volte le persone che soffrono di disturbo ossessivo compulsivo tendono a fare costanti richiesta di rassicurazione ai famigliari ed agli amici riguardo alle proprie preoccupazioni. Le richieste di rassicurazioni assumono in tutto e per tutto la funzione di un comportamento tranquillizzante al pari delle compulsioni.

La persona che soffre di disturbo ossessivo compulsivo tende a mettere in atto una serie di evitamenti nei confronti di tutte quelle situazioni che innescano i pensieri ossessivi nel tentativo di controllarli e di non essere costretta a compiere i rituali.

 

QUALI SONO LE FORME DEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO?

A seconda della natura delle ossessioni si possono distinguere diverse tipologie. Per la natura delle ossessioni e compulsioni che sono molto varie, è possibile che vi siano svariate forme di disturbo. Tuttavia, le forme del disturbo ossessivo compulsivo più frequenti e maggiormente individuate sono le seguenti:

 

Disturbi da contaminazione

 Si tratta di ossessioni e compulsioni connesse ad improbabili (o realistici) contagi o contaminazioni. Coloro che ne soffrono sono tormentati dall’insistente fissazione che loro stessi o qualcuno dei loro famigliari possa ammalarsi entrando in contatto con qualche invisibile germe o sostanza tossica. Sostanze intossicanti diventano spesso non solo lo sporco oggettivo ma anche feci, urine, sangue, e siringhe, carne cruda, persone malate, genitali, sudore, e persino saponi e detersivi e solventi contenenti sostanze chimiche.

La contaminazione può essere relativa allo sporco di natura sociale (il tossicodipendente, il barbone, l’anziano ecc.) o metafisica (il male, il diavolo, ecc.). Se la persona entra in contatto con le sostanze “contaminanti” mette in atto una serie di rituali di lavaggio, pulizia, sterilizzazione o disinfezione allo scopo di neutralizzare l’azione dei germi e tranquillizzarsi rispetto alla possibilità di contagio o semplicemente liberarsi dalla intollerabile sensazione di disgusto. Questi rituali coinvolgono spesso anche i loro famigliari che vengono “costretti” ad evitare luoghi “contaminati” e a lavarsi più del necessario.

 

Disturbi da Controllo

Si tratta di ossessioni e compulsioni che implicano controlli prolungati e ripetuti senza necessità, allo scopo di riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti. Coloro che ne soffrono tendono a controllare e a ricontrollare ripetutamente sia per tranquillizzarsi riguardo al dubbio ossessivo di avere fatto qualcosa di male e di non ricordarlo sia a scopo preventivo che per essere sicuri di aver fatto il possibili e per prevenire qualunque possibile catastrofe. Controllano così  di aver chiuso bene la porta, il rubinetto del gas, la macchina, ecc. Il controllo compulsivo è quindi finalizzato a tranquillizzarsi riguardo al costante dubbio (ossessione) di non aver fatto tutto il necessario per prevenire eventuali disgrazie o di avere inavvertitamente danneggiato qualcosa o qualcuno. Anche questo tipo di rituale coinvolge spesso i famigliari che sono oggetto di continue richieste di rassicurazioni e ai quali viene talvolta chiesto di effettuare i controlli al posto della persona stessa. 

 

Ossessioni pure

 Si tratta di pensieri o più spesso di immagini relative a scene in cui la persona attua comportamenti indesiderati e inaccettabili, privi di senso, pericolosi, o socialmente sconvenienti (aggredire qualcuno, avere rapporti omosessuali o pedofili, tradire il partner, bestemmiare, compiere azioni blasfeme, offendere persone care, ecc.).

Queste persone non hanno né rituali mentali, né compulsioni, ma soltanto pensieri ossessivi. Quello che mette ansia non è tanto la natura del pensiero stesso quanto il fatto che la sua presenza venga considerata da chi la subisce come segno di una reale identità omosessuale, pedofilia, perversa, blasfema, o aggressività.  

Il disturbo ossessivo puro è quindi caratterizzato dalla preoccupazione costante che possano avverarsi determinati eventi, in realtà alquanto improbabili, ma intollerabili per il soggetto; la preoccupazione spesso è seguita da un dialogo interno finalizzato alla rassicurazione.

 

Superstizione eccessiva

Si tratta di un pensiero superstizioso esasperato. Chi ne soffre ritiene che il fatto di compiere o meno determinati gesti, di pronunciare o non pronunciare o meno alcune parole, di vedere o non vedere certe cose (es. carri funebri, cimiteri, manifesti mortuari), certi numeri o certi colori, di contare o non contare un numero preciso di volte degli oggetti, di ripetere o non ripetere azioni particolari il giusto numero di volte, sia determinante per l’esito degli eventi. È il caso della persona che considera sfortunati determinati numeri e che dopo averli visti, rimane in ansia finché non ne neutralizza l’effetto “porta sfortuna” vedendo altri numeri fortunati. Un altro esempio può essere quello della persona che teme di pensare a certi eventi negativi (morte, incidenti, ecc.) mentre effettua alcune operazioni (es. parlare, scrivere, leggere, mangiare, camminare, ecc.) poiché il pensiero negativo potrebbe in qualche modo “imprimersi” e trasformarsi in realtà. Tale effetto può essere scongiurato soltanto ripetendo lo stesso gesto (es. cancellare e riscrivere la stessa parola, pensando alle cose positive) o compiendo qualche altro rituale “anti-iella”.

 

Ordine e simmetria

Chi soffre di questo tipo di disturbo non tollera assolutamente che gli oggetti siano posti anche minimamente, in modo disordinato o assimetrico, perché ciò che gli procura una sgradevole sensazione di mancanza di armonia e logicità. Libri, fogli, penne, asciugamani, videocassette abiti appesi, piatti devono risultare perfettamente allineati, simmetrici e ordinati secondo una sequenza logica (es. dimensione, colore, forma ecc.). Quando ciò non accade queste persone passano ore e ore del loro tempo ad ordinare e ed allineare questi oggetti fino a sentirsi completamente tranquille e soddisfatte. Le ossessioni riguardo all’ordine e alla simmetria possono riguardare anche parti del corpo.

 

Accumulo e accaparramento

È un tipo di ossessione piuttosto rara, oppure meno individuabile che caratterizza coloro che tendono a conservare ed accumulare oggetti insignificanti ed inservibili (riviste e giornali vecchi, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie vuote, biglietti di concerti mostre o spettacoli, asciugamani di carta usata, confezioni di alimenti, ecc.) per la paura di gettare via qualcosa che “forse un giorno potrebbe servire”.

Questo tipo di comportamento, normale entro un certo limite, finché si tratta di oggetti che hanno un valore sentimentale o di effettiva utilità pratica, assume caratteristiche patologiche nel momento in cui lo spazio occupato dalle “collezioni” diventa tale da sacrificare la vita della persona e dei suoi famigliari.

Generalmente sono le famiglie a richiedere un intervento, poiché non tollerano più l’invadenza di certi oggetti. Le persone affette da questo tipo di disturbo ossessivo compulsivo, non hanno pensieri ossessivi particolari, ma nel momento in cui si chiede a loro di gettare via qualcosa, rimangono fortemente scossi e sono molto agitati.

 

 

Frequenza, Esordio, Decorso

Il disturbo ossessivo compulsivo colpisce senza distinzioni di età e sesso, dal 2 al 3% della popolazione. Può, infatti, manifestarsi sia negli uomini che nelle donne indifferentemente  e comparire nell’infanzia, nell’adolescenza o nella prima età adulta.

I disturbi ossessivi compulsivi possono comparire in modo acuto con sintomi evidenti e improvvisi, o, più frequentemente in modo subdolo e graduale (come una macchia d’olio).

 

Le cause del disturbo ossessivo compulsivo

Non è possibile individuare una causa singola e scientificamente dimostrata alla base del disturbo ossessivo compulsivo. Tuttavia ci sono diverse ipotesi attendibili, che prendono in esame cause psicologiche e di carattere neuro-biologico.

Le cause del disturbo ossessivo compulsivo sono molteplici.

 

Cause neurobiologiche: secondo alcune ipotesi, i lobi orbito-frontali sarebbero responsabili della valutazione delle conseguenze dei comportamenti che mettiamo in atto e della regolazione dei circuiti emozionali. Quindi, quando vi è un eccessiva attività di tale area della corteccia cerebrale (iper-frontalità), innesca un costante ed eccessivo allarme anche di fronte a piccoli e spesso insignificanti segnali.

Cause psicologiche: chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo cerca di difendersi da pensieri inaccettabili e dal timore di danneggiare gli altri o l’eccessiva importanza attribuita ai pensieri.

Altre ipotesi si soffermano anche sull’eccessivo senso di responsabilità, eccessiva importanza attribuita ai pensieri, e la sovrastima della possibilità di controllare i propri pensieri e la sovrastima della pericolosità dell’ansia.

Spesso le persone affette da disturbo ossessivo compulsivo tendono ad interpretare lo stato confusionale che l’ansia può indurre come segno di un imminente perdita di controllo o di essere sul punto di impazzire. Essi ritengono che il malessere fisiologico ad essa correlato aumenti all’infinito o rimanga stabile nel tempo al punto da diventare intollerabile o dannoso per l’organismo.

 

Trattamento

Il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo dipende dalla gravità dei sintomi e dalla durata del disturbo.

Ammettere di avere un problema è il primo grande passo per affrontarlo e superarlo!

So che è doloroso e a volte imbarazzante ammettere di avere determinate ossessioni ed è assolutamente normale che le persone affette da disturbo ossessivo compulsivo facciano di tutto per nascondere ad amici e parenti le loro “fissazioni”.

Nei casi in cui il disturbo permane da tempo e i sintomi siano molto gravi, il trattamento più efficace risulta quello combinato:

 

Trattamento farmacologico

Nella prima fase del trattamento bisogna rivolgersi non al medico di base ma ad un medico psichiatra che a seconda della gravità dei sintomi potrà indicare i farmaci e i dosaggi adeguati alla persona.

 

Trattamento psicologico

Psicoterapia cognitivo – comportamentale integra i due approcci: la terapia comportamentale tramite la tecnica dell’ esposizione graduale alle situazioni e a stimoli ansiogeni si basa sul fatto che l'ansia tende a diminuire spontaneamente dopo un lungo contatto con lo stimolo stesso. Per un effetto di “abitazione” allo stimolo, porta ad una riduzione e poi ad una estinzione dei sintomi d’ansia legati alle ossessioni.

 

Inoltre, la tecnica della prevenzione della risposta, lavora sui comportamenti e i rituali compulsivi, cercando di ridurre tali comportamenti che mantengono nel tempo il disturbo. La psicoterapia cognitiva mira alla cura del disturbo ossessivo compulsivo attraverso la modificazione di alcuni processi di pensiero automatici e disfunzionali, in particolare, agisce sull'eccessivo senso di responsabilità, sull'eccessiva importanza attribuita ai pensieri, sulla sovrastima della possibilità di controllare i propri pensieri e sulla sovrastima della pericolosità dell'ansia, che costituiscono le principali distorsioni cognitive dei pazienti con DOC.

 

A chi rivolgersi?

Se non curato, il disturbo può diventare molto grave ed invalidante portando la persona a ridurre tutte le attività della sua vita, vivendo in isolamento totale e dipendendo totalmente dagli altri. Rivolgersi perciò ad un bravo psicoterapeuta cognitivo comportamentale che saprà guidarvi a combattere il disturbo. Per la terapia farmacologica rivolgersi ad uno psichiatra. È necessario che i due terapeuti (psichiatra e psicoterapeuta) lavorino a stretto contatto per riuscire ad aiutare la persona in maniera più efficace.

 

Letture Consigliate

- “Il chiodo Fisso: come comprendere e sopravvivere alle ossessioni”: Autore S.Dorrz, C. Novara, E. Sanavio, ediz. Franco Angeli (2008).

-“Vincere le Ossessioni: Capire e affrontare il disturbo ossessivo compulsivo”; Autore G. Melli, Ediz. Ecomind, (2006).